Ancora un altro sforzo
e presto sarò sulla vetta della montagna,
da cui potrò finalmente godere il mondo,
amato
desiderato
e sospirato.
Non importa quanto male sentirà il mio corpo,
le mie ferite saranno medaglie luccicanti al sole
in un cielo terso vivo dei miei sguardi.
Con occhio più chiaro
potrò contemplare quell’immenso universo
che si stende sotto i miei piedi
e gridargli: “Sono qui”.
Per troppo tempo ho impedito
che la mia anima bevesse
da quella sorgente fatta di aria e di luce,
per troppo tempo l’ho tenuta prigioniera
di un pensiero senza risposta…
Ma ora libera
potrà correre dove vuole.
Potrà tornare a sognare l’amore,
il dolce sguardo che accarezza il suo viso
e la mano calda che stringe la sua;
potrà vivere i ricordi
con un sorriso sulle labbra
una lacrima sulla guancia,
e la vittoria
sventolante al vento.
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