Ora.
Parola piccola e semplice
eppure fondementale.
Ora.
Lancette ruotanti di un orologio.
Di un tempo che scorre e corre più di noi.
Ora.
Scelta e rinuncia.
Occasione e sorpresa.
Ora.
Valigia di sogni e speranze
di chi ha deciso di vivere la propria vita
fino in fondo.
Compresi i suoi rischi.
Ora.
Terra promessa
di chi lascia la propria patria
in cambio di una vita migliore.
Ora.
Pianto di un bimbo che nasce
e che la sua presenza già cambia la vita.
Ora.
Comunità di uomini e donne
di ragazzi e ragazze
decisi a recuperare il proprio nome e la propria dignità,
molte volte sciorinata nella droga e nell’alcol.
Ora.
Corpo stanco di essere solo corpo
perché desideroso di un’anima,
anima spesso violentata da chi non ce l’ha.
Ora.
Rumore chiodato e assillante
nell’orecchio di chi aspetta la morte dietro le sbarre
e prega perché gli sia concesso se non la vita
almeno il perdono.
Ora.
Ammissione di colpe e di errori
e dagli errori e dalle colpe vuole cominciare.
Ora.
Lotta contro la violenza cieca
desiderosa solo di sfogare i suoi istinti animali.
Lotta contro la guerra
come unica soluzione di confronto,
di cui non ha nemmeno il sapore se non
quello del sangue e del grido disperato.
Ora.
Adesso.
Parole gridate da un domani che non può più
aspettare.
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