Piove
sull’asfalto,
sui marciapiedi,
sui passanti e sugli ombrelli controvento,
sulle auto in sosta e quelle in corsa,
sui palazzi, sulle case,
sui balconi e sulle finestre chiuse.
Piove
e tutto risuona di lei…
tutto,
ogni cosa.
La stanza,
la semioscurità…
questa stessa solitudine.
Tutto sa di lei,
di quell’acqua fresca e pura
che in fitte gocce cade e tutto
bagna.
Ed io
ferma davanti alla finestra,
con le mani in tasca e
silenziosa,
guardo i rivoli di pioggia
scivolare lungo i vetri,
il mondo fuori diventare liquido
e il mio riflesso,
la mia stessa esistenza
diventare liquida.
Anch’essa.
Senza una parola,
senza un pensiero,
una forma,
un’identità.
Niente di niente.
Ma solo pioggia
pioggia e ancora
pioggia.
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