Una tv accesa
e uno sguardo fisso sullo schermo...
Fisso,
dentro a un film
lento e a ritroso.
Tra le rughe del tuo viso,
si adombrano pellicole e
pellicole di vita,
e negli occhi tuoi vaghi
si accendono proiettori
di luci e colori.
E intanto
il film scorre lento...
lento e a ritroso,
con due sguardi fissi sullo schermo...
Il mio e il tuo.
Tanti auguri, papà!
e uno sguardo fisso sullo schermo...
Fisso,
dentro a un film
lento e a ritroso.
Tra le rughe del tuo viso,
si adombrano pellicole e
pellicole di vita,
e negli occhi tuoi vaghi
si accendono proiettori
di luci e colori.
E intanto
il film scorre lento...
lento e a ritroso,
con due sguardi fissi sullo schermo...
Il mio e il tuo.
Tanti auguri, papà!
Commovente, Ligeja!
RispondiEliminaGrazie Gianna! Voglio molto bene a mio padre che ha nei miei confronti una grande pazienza.
EliminaUn bacione! E a presto!
Ecco dei versi sinceri, pregnanti, ispirati da un legame profondo e indissolubile, e per questo risultano fra i più belli (se non i più belli in assoluto) che l’autrice abbia pubblicato sinora.
RispondiEliminaIl testo si apre con la descrizione di un uomo che assiste ad un film, evidente metafora della vita che si dipana come una pellicola e che, volendo, può rivedersi all’incontrario, grazie al potere dei ricordi.
Il viso delll’uomo mostra i segni del tempo, ma i guizzi di luce nello sguardo, apparentemente distratto, rivelano ancora una grande energia e un'indubbia voglia di vivere.
Il brano, in definitiva, è un quadretto familiare spontaneo, toccante, in cui il sentimento è vero, concreto, tangibile e sembra potersi tagliare col coltello.
ciao lijeia bellissimi questi pensieri,complimenti, una situazione in cui ci rispecchiamo in tanti, i papa' con le foglie sono sempre molto pazienti, unici, ciao grazie baci rosa a presto.))
RispondiEliminaGUARDIANO DEL FARO:
RispondiEliminaEcco dei versi sinceri, pregnanti, ispirati da un legame profondo e indissolubile, e per questo risultano fra i più belli (se non i più belli in assoluto) che l’autrice abbia pubblicato sinora.
Il testo si apre con la descrizione di un uomo che assiste ad un film, evidente metafora della vita che si dipana come una pellicola e che, volendo, può rivedersi all’incontrario, grazie al potere dei ricordi.
Il viso delll’uomo mostra i segni del tempo, ma i guizzi di luce nello sguardo, apparentemente distratto, rivelano ancora una grande energia e un'indubbia voglia di vivere.
Il brano, in definitiva, è un quadretto familiare spontaneo, toccante, in cui il sentimento è vero, concreto, tangibile e sembra potersi tagliare col coltello.
Grazie Guardiano del Faro! Sono davvero incantata dalla tua recensione che l'ho pubblicato due volte :). In realtà se ho pubblicato il tuo commento con il mio nikname era che perché non figurava tra i commenti ma tra gli spam e non riuscivo a pubblicarlo. Poi sono riuscita a risolvere e ho pubblicato quello originale. Comunque m'inchino a cotanto onore. Grazie mille!
RispondiEliminaGrazie Rosa! I papà hanno davvero una grande pazienza... Il mio, a pensarci, ne ha veramente tanta! A presto! Un bacione!
Ligeja