Ho scritto il tuo nome
sulla sabbia
perché la mano potesse
sentire una parte di te.
Ho scritto il tuo nome
sulla sabbia
perché i piedi potessero
colmare le nostre distanze.
Ho scritto il tuo nome
sulla sabbia
perché almeno il tempo,
troppo ampio fra di noi,
potesse stringersi
nello spazio di un granello.
bella !
RispondiEliminaciao e buon week end..
Grazie mille!
RispondiEliminaCiao e Buon Weekend anche a te!
E' molto..., molto..., molto... amorevole. Sì, credo sia il termine giusto.
RispondiEliminaGrazie caro sconosciuto del terzo piano...
RispondiEliminaQuesta poesia è una rivisitazione di un'altra poesia che avevo scritto tempo fa e che ho trovato nel mio diario segreto, abbandonato tra i miei appunti di università. Alle volte ritrovo poesie mie scritte su pezzi di carta che come per incanto ritrovo tra le mani...
A presto!
Anche io ho un piccolo scatolo dove conservo ricordi del passato, quindi ti capisco :)
RispondiEliminaPurtroppo non conosco un H delle regole per redarre una poesia, quindi ne ho scritte poche :P
Magari, quando finalmente vedrò la fine del tunnel, la laurea, mi cimenterò anche io in quest'arte così affascinante.
A presto dunque :)
Ma io sono semplicemente una dilettante, non seguo regole nella composizione... seguo solo l'istinto...
RispondiEliminaAllora credo che tu te la cavi proprio bene!!
RispondiEliminaComplimenti anche a te! I tuoi scritti sono molto belli e testimoniano una spiccata sensibilità.....anch'io seguo molto il mio istinto! Scrivo di getto, senza pensare troppo alle parole che si creano da sole in un certo senso! Continuo a seguirti...
RispondiEliminaBaci
Complimenti bella poesia scritta con il tuo dolce cuore in mano,è sempre un vero piacere leggerti.
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Un bacione.
Grazie a tutti per l'apprezzamento e per il sostegno che mi date.
RispondiEliminaComunque sconosciuto del terzo piano, te la caveresti anche tu... fidati! Prova a scrivere un pensiero senza tanto riflettere sulla forma, vedrai come escono le parole. Poi rileggi il testo con calma, magari correggi qualcosa che non ti suona bene e la forma verrà a poco a poco.
Come dice Claudia, a cui mando un bacio forte, " le parole vengono da sole".
Un saluto e un bacio forte anche ad Achab, sempre molto gentile con me.
A presto!
è bellissima questa poesia!!!
RispondiEliminamolto molto molto romantica!!!
buona domenica!!!
^___________^
complimenti per la poesia. Mi piace perchè hai rotto la connessione comune di chi vede nella sabbia la traccia effimera, quella traccia destinata a sparire per effetto del vento o del tocco del mare. Tu hai dato un senso all'insieme di miliardi di granelli di sabbia che, assumendo una posizione, tracciano un sentimento. Un sentimento alto che non si ferma al visibile ma vive nel cuore di chi lo traccia.
RispondiEliminaun abbraccio
giordan
Grazie Pupottina per la lettura e l'apprezzamento. E' tardi augurare Buona Domenica, ma posso dire buon proseguimento di settimana. Un bacione
RispondiEliminaGrazie anche a te, Giordan, per il bel commento che mi hai regalato. E' sempre un piacere condividere le proprie emozioni con gli altri.
Ricambio l'abbraccio con tanto affetto.
Scusate il ritardo...
A presto!
Baci
torno ora da una conferenza di poesia su Zanzotto. Ho riscoperto alcuni suoi testi del 1950 e ancora una volta mi sono stupito della loro a-temporalità. anche nella sua ricerca gli elementi che generalmente sono considerati "lievi" o effimeri appunto, hanno una concretezza assoluta. Avevo piacere di dirtelo perchè ho trovato veramente originale nella sua dolce bellezza, scrivere sulla sabbia sapendo,forse nell'inconscio, che i sentimenti, qualsiasi essi siano, quando sono forti sono mutevoli, ma incancellabili.
RispondiEliminagrazie a te
ciao
Devo confessare, un pò timidamente, che non conoscevo questo autore; e così ho fatto una piccola ricerca su internet su di lui, ho letto qualche poesia, e devo dire che condivido perfettamente quello che dici.
RispondiEliminaCiò che è lieve, effimero,rende meglio l'assenza, e l'assenza di qualcosa o di qualcuno è la maggior presenza che il cuore possa sentire più della presenza stessa.
Le cose che desideriamo si sentono di più quando mancano, quando si perdono... E' allora che le emozioni diventano forti e difficili da cancellare.
esatto. All'inizio può sembrare ermetico, complesso, la critica lo ha definito "un autore che vive l'ansia, la nevrosi". In realtà Zanzotto lavora su elementi naturali, li attraversa, riuscendo ad osservarli nel presente, nel passato, ma anche nel futuro. Descrive in un impaziente e continuo tam tam di allarme, l'evolversi artificiale, innaturale, di un uomo sempre più sintetico e lontano dalla sua origine. Ecco perchè gli elementi della natura, anche i più sottili, volatili, diventano messaggeri forti, portatori di elementi, frammenti di memoria. Una memoria che torna ad essere forza, centro, risorsa e non chiavetta usb, come oggi il sistema vorrebbe trasformarci.
RispondiEliminaSpesso rifletto sulla perdita, allo spaesamento che essa nuove.
La perdita è naufragio, tronco,
resto di vascello al quale le mani s'aggrappano, sulla riva ormai raggiunta.
C'è nuova terra poi
l'ansia smorza e
riparte la vita.
Siamo un pò così noi esseri umani. viviamo la predita nella vita e la perdita della vita per tornare a ricamminare sulle tracce di ieri, per comprendere come camminare domani ancora.
ciao
un abbraccio
Giusta riflessione! La perdita è la scoperta di una forza, positiva, già dentro di noi, ma che spesso ignoriamo per la frenesia dei tempi e la conquista di una nuova dimensione di vita più serena.
RispondiEliminaCiao
Anche a te un abbraccio