La leggenda narra di un uccello
che canta una sola volta nella vita,
più soavemente di qualsiasi creatura al mondo.
Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo
e non riposa finché non lo abbia trovato.
Poi, cantando tra i rami crudi,
si precipita sulla spina più lunga e affilata.
E, mentre muore con la spina nel petto,
vince il tormento superando nel canto
l'allodola e l'usignolo.
Una melodia suprema il cui scotto è la vita.
Ma il mondo intero tace per ascoltare,
e Dio, in Paradiso, sorride.
Al meglio si perviene soltanto con grande dolore
... o così dice la leggenda.
(Colleen Mc Cullough, Uccelli di rovo)
Grande!Gioia e sofferenza,canto e dolore,melodia e mondo,sacro e profano.
RispondiEliminaUn tratto di "Uccelli di rovo"sublime.
ricordo questa storia bellissima e piena di significati. Grazie per avermela ricordata e un caro saluto, ciao ciao
RispondiEliminaCiao Costantino! Ciao Massimo! Uccelli di rovo è davvero un romanzo eccezionale, sublime che vale sempre la pena di ricordare.
RispondiEliminaAlla prossima! Con affetto!