In questo giorno della memoria delle vittime di terrorismo e delle stragi, vi lascio leggere un ode, che suona quasi come un grido contro l'odio ma anche come una speranza... Che non si ripeta mai più!
ODE A PEPPINO IMPASTATO
DI MAMMA FELICIA
Questo non è mio figlio.
Queste non sono le sue maniquesto non è il suo volto.
Questi brandelli di carne
non li ho fatti io.
Mio figlio era la voce
che gridava nella piazza
era il rasoio affilato
delle sue parole
era la rabbia
era l’amore
che voleva nascere
che voleva crescere.
Questo era mio figlio
quand’era vivo,
quando lottava contro tutti:
mafiosi, fascisti,
uomini di panza
che non valgono neppure un soldo
padri senza figli
lupi senza pietà.
Parlo con lui vivo
non so parlare
con i morti.
L’aspetto giorno e notte,
ora si apre la porta
entra, mi abbraccia,
lo chiamo, è nella sua stanza
a studiare, ora esce,
ora torna, il viso
buio come la notte,
ma se ride è il sole
che spunta per la prima volta,
il sole bambino.
Questo non è mio figlio.
Questa bara piena
di brandelli di carne
non è di Peppino.
Qui dentro ci sono
tutti i figli
non nati
di un’altra Sicilia
1979
Felicia Impastato
Molto toccanti le parole di questa Madre.
RispondiEliminaNella nostra Sicilia martoriata troppi morti, per un diritto "Giustizia ".
Ciao Rakel
Ciao Rakel! La Sicilia è una terra bellissima e stupenda ed è un vero omicidio vederla così insanguinata. Purtroppo i cosiddetti "signori della morte" soffocano quello che è un diritto, la giustizia, anche con la paura della gente... e questo è il problema. Tuttavia non sono però mai riusciti a spegnere il ricordo di questi martiri della giustizia; ed è bene ricordarli non solo nei giorni a loro dedicati, ma sempre. Perché sono il motore per andare avanti.
EliminaCiao! E alla prossima!
Ciao Ligeja,
RispondiEliminaad essere sincero, avevo intuito che fossi una persona in gamba, ma non immaginavo che fossi pure una persona impegnata socialmente.
La tua partecipazione alle vicende del nostro tempo ti fa onore. Trovo, per altro, la scelta di questo brano molto azzeccata, in quanto è il disperato - ma composto - grido di una madre che piange l'improvvisa scomparsa di suo figlio, ammazzato dalla violenza cieca e dall'inciviltà.
C'è da chiedersi solo: quando finirà?
Un cordiale saluto.
Ciao Guardiano del Faro! Ad essere così interessata non ci sono solo io, ma ce ne sono tanti. Io non sono altro che una piccolissima parte di quel cosmo che desidera giustizia, pace e concordia tra tutti gli uomini. Quando finirà non si sa, dipende da noi, dall'uomo. Dalla sua volontà.
EliminaBuona serata! E alla prossima!