Con quella mano
impercettibile,
plasmi il mio corpo,
come fosse argilla,
lasciando scorrere
tra le pieghe della mia
anima,
un non so che...
E lo specchio,
guardandomi e
fissandomi
tra le ombre
dei miei seni,
dei miei fianchi
e del mio volto,
mi sorride
e mi chiama Donna...
Ma quella donna,
così fragile...
di alba nuova e
misteriosa,
sente ancora
tra le labbra
e tra le ciglia,
quel respiro dolce,
buono...
che sa di canto antico...
impercettibile,
plasmi il mio corpo,
come fosse argilla,
lasciando scorrere
tra le pieghe della mia
anima,
un non so che...
E lo specchio,
guardandomi e
fissandomi
tra le ombre
dei miei seni,
dei miei fianchi
e del mio volto,
mi sorride
e mi chiama Donna...
Ma quella donna,
così fragile...
di alba nuova e
misteriosa,
sente ancora
tra le labbra
e tra le ciglia,
quel respiro dolce,
buono...
che sa di canto antico...
Woooow :D
RispondiEliminadolcissima e piacevole lettura, tutta d'un fiato
Ps: sa di fragola
molto bella ! ciao ciao...
RispondiEliminaGrazie Malumore! grazie Massimo!
RispondiEliminaAddirittura di fragola... Sono lusingata...
Ciao!